Elezioni 2022

IL GIORNO PRIMA DELLE ELEZIONI (24 settembre)

Carissimo Marco, questa è la prima volta che le scrivo e spero di non risultarle troppo diretto o poco delicato, permettendomi di dirle che la sua consueta ed attesa analisi, questa volta ha deluso le mie aspettative, aspettative peraltro modeste com’è mia abitudine averle. 

Siamo d’accordo solo sul fatto che votare Giorgia Meloni significa non discostarsi di un millimetro (o comunque non quanto servirebbe) dalla folle e disumana agenda Draghi (che prevede anche la demolizione del tessuto economico e sociale Italiano), redatta da chi sta dirigendo da anni i nostri Governi che sono sempre meno legittimati dal popolo. 

Per quanto riguarda tutto il resto, per farla breve le spiego come stanno messe le cose nella realtà che invece vivono le persone che ritengo siano un pochino più consapevoli.

Questa è la prima volta che si va alle elezioni anticipate con il governo in carica che ha la maggioranza. Questa è la prima volta che si va alle elezioni con così tanta fretta. Questa è la prima volta che una parte di coloro che si astiene, non lo fa per le solite e comprensibili ragioni, ossia perché è consapevole che è improbabile che le cose cambieranno visto che non sono mai cambiate prima, o perché rifiuta il sistema e non lo vuole legittimare, o perché non si sente rappresentato da alcun partito… ma lo fa perché crede che l’astensionismo questa volta possa cambiare le cose. Ebbene ciò sarebbe vero solo nel caso vi fosse un astensionismo di massa ossia oltre il 90% degli aventi diritto al voto, ma questo non è mai accaduto e forse non accadrà mai… Quindi per la prima volta abbiamo degli astensionisti diciamo “ingenui” e proprio tra coloro che fanno parte delle forze che sembrano essere quelle decisamente più avverse al governo.

Il giudizio però non cambia se al contrario, volessimo darlo a coloro che pensano che solo andando a votare uno dei tre maggiori partiti/movimenti cosiddetti “antisistema” (che sono Vita, Italia Sovrana e Popolare, Italexit, ma si potrebbe aggiungere anche Unione Popolare) le cose possano cambiare. Ebbene questo potrebbe essere anche verosimile, se nell’insieme ricevessero molti voti, tanti da riuscire ad eleggere parecchi dei loro candidati in parlamento, ma considerando che essi sono nati di recente e così hanno avuto poco tempo per farsi conoscere… considerando come già detto, che molti dei loro potenziali elettori si asterranno dal votarli… considerando i disastrosi risultati ottenuti da chi ora compone questi partiti, nelle elezioni amministrative che si sono avute in quasi mille comuni solo tre mesi e mezzo fa, in cui sono riusciti a far eleggere un solo consigliere comunale (ed è per questo che chi sta al Governo del paese ha fatto in modo di indire le elezioni anticipate ora, ossia prima che determinate verità venisero a galla)… ebbene considerando tutto ciò, non se ne può che dedurre che è praticamente impossibile che il responso delle urne possa produrre anche uno solo dei cambiamenti positivi desiderati.

Anche chi crede che questa sia la madre di tutte le competizioni elettorali, dalla quale potrebbe nascere una vera rivoluzione culturale, che questa sia l’ultima spiaggia ossia una battaglia che se si perde sarà la fine per tutti e per ogni tipo delle residue libertà, quelle che ancora non ci hanno tolto… ebbene anch’egli un pochino “ingenuo” lo è.

Riassumendo, andare a votare o meno, anche questa volta non farà alcuna differenza, poiché un sistema cambia nella sostanza non attraverso delle belle parole, delle belle intenzioni, dei bei programmi e abbiamo visto nemmeno con tante manifestazioni di indignazione e dissenso… ma solo quando a livello locale e in più distretti, ne è già entrato in funzione un altro che lo rende obsoleto agli occhi della maggioranza.

Questa è la prima volta che vedo così tanta e così diffusa ingenuità intorno a me, ma è anche la prima volta (e di sicuro grazie alle tante vessazioni, alle eccessive e mal tollerate discriminazioni subite durante questo bluff psico-pandemico) che vedo così tanta e così diffusa consapevolezza intorno a me, la consapevolezza del fatto che da decenni ormai non viviamo più in una repubblica democratica basata su scelte fatte in Parlamento e rispettanti la nostra Costituzione, ma su scelte fatte altrove e che potrebbero essere accettate di buon grado solo da persone completamente disinformate ossia convinte del fatto che non vi siano alternative.

Mi chiedo se sarebbe stato meglio che tutte le forze antisistema, le forze del dissenso quindi (ultimamente riunitesi soprattutto nelle quattro coalizioni suddette) si fossero messe d’accordo per non presentarsi alle elezioni oppure al contrario per presentarsi tutte unite anziché separate. Chi può dirlo… ma posso dire di essere molto contento che solo pochissime di esse siano riuscite a raccogliere per tempo abbastanza firme per presentarsi alle elezioni: così non saremo costretti ad assistere di nuovo ad un’eccessiva dispersione del voto antisistema. Diversamente sarebbe stato certo che nessuno dei tanti movimenti che si fosse presentato con delle buone idee, sarebbe riuscito a superare lo sbarramento del 3% e così il voto dato a ognuno di loro sarebbe stato sprecato, così come lo è stato nelle amministrative.

Concludo informandola delle mie intenzioni di voto. Dopo tanti anni di sano astensionismo, a sto giro voterò e voterò Vita. Questo soprattutto per via della presenza, tra i candidati di questo movimento, di Sara Cunial (l’unica ribelle presente nell’attuale parlamento, l’unica che addirittura si è sempre rifiutata di indossare la mascherina) di Stefano Montanari (tra i primissimi a rendere nota al pubblico la tossicità dei vaccini, intendo quelli precedenti a quelli anticovid) e di Maurizio Martucci (tra i primissimi a rendere nota al pubblico la pericolosità delle nuove e più elevate frequenze del 5G). E questo per fare in modo che una volta eletti, la loro voce abbia maggiore risonanza e ciò che vanno dicendo da tempo attraverso i social, possano dirlo direttamente ai loro colleghi parlamentari, nonostante i più seguiti canali radiotelevisivi nazionali (tutti ufficialmente strapagati e diretti dal potere) continueranno a fare di tutto per continuare a snobbarli. Spero di averle aperto un po’ gli occhi e così di averla aiutata ad aggiustare il tiro: a chi l’avesse fatto con me, glie ne sarei stato grato. Anche per questo mi sono permesso di scriverle. Buona giornata.

IL GIORNO DOPO LE ELEZIONI (26 settembre)

Si è creata una situazione meravigliosa.

Questa è la prima volta dall’inizio della Repubblica Italiana, che all’interno del parlamento, non vi è alcuna opposizione. Intendo un’opposizione vera, con idee veramente alternative ossia diverse e migliori di quelle che hanno finora guidato l’azione di Governo. In pratica tutti i partiti/movimenti presenti ora in parlamento, sono quelli che hanno approvato tutti i decreti proposti da Conte e Draghi, dai quali ne sono usciti i vari lockdown, coprifuoco e obblighi di mascherine, di vaccinazioni, di green pass, per finire con le sanzioni alla Russia e l’invio di armi all’Ucraina, tutti provvedimenti inutili o dannosi, che hanno solo contribuito a mettere l’Italia in ginocchio e in una situazione pericolosa. Anche colei che si sapeva sarebbe uscita vincente da queste elezioni poiché non era entrata nel Governo Draghi, per troppo tempo non ha saputo trattenersi dal lodare le capacità e il lavoro svolto da Draghi per il bene dell’Italia.

Perché è una situazione meravigliosa?

Innanzitutto perché non è una situazione affatto banale anzi come ho detto è del tutto nuova e poi perché ora tutti quei cittadini che vorrebbero cambiare le cose in meglio, non possono dare più la responsabilità del cambiamento a qualche parlamentare: per la prima volta, se vorranno un cambiamento, non potranno più sperare o pretendere che lo attuino altri, se ne dovranno occupare direttamente loro!

P.S. sembra che l’astensionismo si aggiri intorno al 36/37% degli aventi diritto al voto, ed è un vero record. Se ad essi si aggiunge la scelta di coloro che si sono recati alle urne per annullare nei modi più stravaganti la propria scheda e poi tiriamo le somme, possiamo concluderne che all’incirca un Italiano su due non ha espresso il proprio voto perché non si sente rappresentato… ergo… la democrazia di oggi è un’illusione e ora, all’interno del Parlamento, non c’è più nessuno che sia seriamente intenzionato a ripristinarla. La ritengo, questa situazione, una grande opportunità per coloro che ne sono rimasti fuori…